Induno e manutenzione del verde: il presidente Gervasini scrive alla Prealpina

Manutenzione del verde: il Presidente Gervasini scrive alla Prealpina

Riportiamo di seguito il testo dell’articolo di Roberto Sala apparso sul quotidiano la Prealpina il 5 ottobre scorso, dove sono riportate alcune dichiarazioni del sindaco di Induno Marco Cavallin in merito agli interventi al verde pubblico del comune. A seguire riportiamo la nota che il presidente Gervasini ha inviato alla Prealpina e che è stata pubblicata dal quotidiano locale il 7 ottobre.

Ramazze, decespugliatori : “E un taglio alle polemiche” – (Induno 5 ottobre)

Senza considerare il personale dell’Ufficio tecnico comunale, che ha partecipato all’iniziativa “Puliamo Induno” fuori dal proprio orario di lavoro, coordinando gli interventi e gli uomini del gruppo comunale di Protezione civile, guidati da Jacopo Faccio, che hanno fornito un supporto anche con gli automezzi, sono stati una quarantina i volontari impegnati in settembre, per quattro sabati consecutivi, nella manutenzione delle aree verdi del paese. Si sono visti al lavoro con falci, cesoie, decespugliatori e rastrelli per tagliare erbacce cresciute lungo le strade di Induno anche il sindaco Marco Cavallin, promotore dell ‘iniziativa, assessori e consiglieri comunali, oltre a componenti di associazioni come la Pro Loco, la Filarmonica Indunese, il Tiger Club Karate ed i giovani del “Caimano”. Si è intervenuti per tagliare erbacce nelle aiuole. «È un’iniziativa pienamente riuscita” – dice Cavallin, che tiene a precisarne la finalità. “L’operazione” – dice – “si è resa necessaria per affrontare un momento critico nella manutenzione programmata del verde pubblico , dovuto non certo a nostra trascuratezza ma ad una forte sofferenza di cassa del Comune, al quale purtroppo è imposta da anni, una cura dimagrante da parte del Governo, con continui tagli ai trasferimenti; sempre più difficile da gestire. Così, anziché rimanere fermi ad aspettare tempi migliori, abbiamo voluto affrontare la difficile situazione con questa iniziativa che, d’altra parte, ha permesso a molti cittadini, oltre che a noi amministratori, di dimostrare sul campo generosità, spirito civico ed amore per il paese. Mi spiace solo che quanti hanno alimentato sterili polemiche, accusandoci di cercare solo visibilità , non si siano poi mai visti, neppure uno di questi sabati , con la ramazza in mano. La stessa durata dell ‘iniziativa “Puliamo Induno” dimostra che non si è trattato di un’operazione di facciata. La minoranza aveva fatto notare che ci si è mossi solo dopo che molte persone si sono lamentate dell’incuria di aiuole, marciapiedi, parchi gioco ed aree verdi e che il volontariato, pur apprezzabile, non basta a tenere il paese ordinato e pulito. Certo un tempo il verde era più curato, mentre ai nostri giorni le piante sono arrivate a nascondere alla vista, case e scorci del paese e le erbacce ad invadere le strade. Sollecitata dai cittadini, l’amministraziorie intende ripetere l’iniziativa in futuro. Quanti vogliono dare la loro disponibilità ed iscriversi all’albo dei volontari possono farlo chiamando il numero 0332 273202 .”

TESTO DELLA LETTERA DEL PRESIDENTE GERVASINI AL DIRETTORE DELLA PREALPINA

Caro Direttore ,

leggo su ” La Prealpina del Lunedì ” di oggi , 5 ottobre , l ‘ articolo di Roberto Sala , ” Ramazze , decespugliatori : E un taglio alle polemiche ” , riguardante l’iniziativa del Comune di Induno Olona di affidare a volontari la manutenzione del verde pubblico cittadino . Non per riprendere il titolo dell’ articolo , e ben lontano da qualsiasi polemica che non appartiene né alla mia persona né tanto meno all’ associazione che presiedo , non posso però esimermi dal fare – questa

volta pubblicamente – una pacata considerazione e porre una domanda, anzi due. Premetto che capisco benissimo le difficoltà dei Comuni , i tagli ai trasferimenti , il patto di stabilità , la crisi economica, e tutto quello che ne consegue : come rappresentante degli agricoltori , e quindi in parte anche dei manutentori del verde , sono per me e per l’associazione che presiedo tutti argomenti all’ ordine del giorno , di ogni giorno, da anni. Per prima la considerazione . Non c’è partito o candidato Sindaco che in prossimità delle elezioni amministrative non inserisca nel proprio programma l‘attenzione al verde pubblico , la salubrità dell’ ambiente, la bellezza dei parchi e dei giardini per cui la nostra Provincia è conosciuta nel mondo . Ancora, ugualmente in tutti i programmi viene manifestata l’attenzione per le imprese locali e l’economia del territorio. Tutto totalmente condivisibile e condiviso , ma tutto spesso resta nei programmi e non viene attuato nella pratica. Infatti , affidando la cura di parchi e giardini a volenterosi volontari non si tutelano le imprese del verde : si fa il contrario , le si affossano tutte, già alle prese – come sono – con concorrenze sleali dei più disparati soggetti , spesso alieni da ogni regola, a partire da quelle fiscali e previdenziali. Ma c’è di più : nessuno di noi si sognerebbe di andare da un volontario per farsi curare un dente, o anche solo per farsi aggiustare un rubinetto che perde: la ragione è chiara, non ci si improvvisa in niente, un dentista o un idraulico – solo per fare degli esempi – hanno una professionalità costruita e riconosciuta acquisita con anni di studi, di pratica, di competenza . Perché mai non dovrebbe essere così anche per la cura del verde? E purtroppo al riguardo molti giardini privati , gestiti da soggetti improvvisati, spesso già oggi parlano da soli : potature draconiane, piante sofferenti, tappeti erbosi al limite della sopravvivenza e via di seguito. Vogliamo seguire la stessa strada anche per il verde pubblico? Sembra , per concludere la considerazione, che solo ai giardinieri venga negata la professionalità del mestiere, come se bastasse avere un decespugliatore in mano per sapere gestire dal tappeto erboso al cedro del Libano . E a proposito di decespugliatore arriva la domanda: quando smetteremo di vedere sui giornali foto di operatori che lavorano con attrezzature potenzialmente pericolose in spregio a qualsiasi norma di sicurezza, per altro obbligatoria per gli operatori del settore ? E mi spiego meglio, oltre agli obbligatori DPI, (dispositivi di protezione individuale ), ogni operatore regolare investe nella sicurezza della propria impresa, dei lavoratori e delle persone circostanti: formazione continua, sorveglianza sanitaria, valutazione dei rischi, conformità delle attrezzature… Tutti costi aziendali importanti che gli imprenditori sostengono – oltre che per precisi obblighi di legge – soprattutto per la consapevolezza dell’importanza della salute e della sicurezza, per gli addetti e anche per gli inconsapevoli passanti. Bene, anzi male : vediamo nella foto dell’articolo sopra citato un operatore senza visiera, senza cuffie anti rumore, senza pantaloni protettivi, senza scarpe antinfortunistiche che lavora con un decespugliatore nell’immediata prossimità di altri addetti, tutti ugualmente attrezzati, si fa per dire. L’attenzione alla sicurezza, con i conseguenti costi aziendali, vale solo per chi opera in regime di impresa e non per tutti gli altri? E poi, è troppo chiedere a chi si occupa di informazione attenzione anche su questi aspetti ?

Pasquale Gervasini

Presidente Confagricoltura Varese